LE SOSTANZE NUTRITIVE DELL’ORTO E L’USO DEI CONCIMI

Un aspetto sempre più importante nella cura di un orto è la concimazione. In natura questa funzione avviene senza alcun intervento diretto, è tutto equilibrato: le piante crescono assorbendo i nutrienti del terreno producono i loro frutti di cui si nutrono gli animali che a loro volta tramite i loro escrementi rilasciati sul terreno contribuiscono a “restituire” alla terra seppure in modo trasformato i nutrimenti. Ovviamente non è un processo così semplice ma entrano in gioco diversi fattori che un buon ortolano e un buon giardiniere devono tenere in considerazione.
È dunque di fondamentale importanza capire quali sono gli aspetti principali della concimazione e perché se ne fa uso.
Un orto o un giardino non sono altro che degli ecosistemi artificiali realizzati dall’uomo, lo scopo è quello di produrre e raccogliere i frutti di cui ci nutriamo, in questo modo però viene a mancare un aspetto fondamentale del ciclo, ogni volta che coltiviamo sottraiamo tramite le colture nutrimenti al terreno che con il passare del tempo si impoverisce sempre di più.
LE SOSTANZE NUTRITIVE DEL TERRENO E L’USO DEI CONCIMI
Gli elementi nutritivi si classificano in base all’essenzialità, ai quantitativi assorbiti, alle funzioni svolte. Secondo il primo criterio si possono distinguere in essenziali per tutte le specie vegetali, essenziali per alcune specie e non essenziali.
Gli elementi nutritivi essenziali sensu stricto si distinguono in macroelementi e microelementi (o elementi oligodinamici), secondo i quantitativi utilizzati dalla pianta:
- I macroelementi sono presenti, come componenti dei tessuti vegetali, in misura superiore allo 0,1% riferita alla sostanza secca.
- I microelementi sono invece presenti in misura generalmente inferiore allo 0,1% sulla sostanza secca. Ciò non significa che i microelementi siano meno importanti, tanto è vero che in caso di assenza o scarsità di questi, la pianta può manifestare affezioni più o meno gravi, dette genericamente fisiopatie da carenza.
LE SOSTANZE NUTRITIVE
Il terreno come tutti ben sappiamo è composto da numerose sostanze, queste possono essere distinte in tre gruppi principali che sono: macroelementi, mesoelementi e microelmenti.
I MACROELEMENTI
Tra i macroelementi troviamo i famosi: azoto, potassio e fosforo.
L’azoto svolge una funzione molto importante, stimola la crescita della parte esterna della pianta, la parte aerea principalmente delle foglie, ma ha anche un’altra azione che è quella di prolungare la fase vegetativa.
Il potassio ha un ruolo molto importante nell’attività di fotosintesi della pianta, principalmente facilita alle radici l’assorbimento di acqua, aumenta la resistenza alle temperature e migliora dal punto di vista qualitativo i fiori e i frutti.
Per ultimo il fosforo: da resistenza ai tessuti della pianta e nel contempo svolge un azione benefica favorendo lo sviluppo della parte sotterranea della pianta ovvero le radici.
I MESOELEMENTI
I mesoelementi comprendono magnesio, calcio e zolfo.
Seppure in misura minore rispetto ai macroelementi anche i mesoelementi hanno il loro ruolo fondamentale.
Il magnesio gioca un ruolo fondamentale nell’elaborazione della sostanza organica, migliora e favorisce l’uso dell’azoto, facilita inoltre l’assimilazione dei composti a base di fosforo, è inoltre un costituente della clorofilla.
Il calcio ha il compito di neutralizzare alcuni acidi che si formano all’interno delle piante, favorisce la sintesi delle proteine e agevola il trasferimento degli idrati di carbonio dalle foglie al resto della pianta.
Lo zolfo è parte della composizione chimica delle vitamine e proteine della pianta, agevola inoltre l’assorbimento degli altri nutrienti.
I MICROELEMENTI
I microelementi rispetto agli altri elementi risultano presenti in quantità minore. Essi sono: ferro, rame, zinco, manganese, boro e molibdeno.
Alcuni di essi come il rame lo zinco e il ferro favoriscono la fotosintesi clorofilliana. Il boro aiuta la pianta nei casi di elevati livelli di calcare nel terreno, il manganese trasforma l’azoto ammoniacale in azoto nitrico.
I VARI TIPI DI CONCIMI
Questi sono i principali elementi di cui necessitano le piante, ora però bisogna analizzare i vari tipi di concimi e capire quali fanno al caso nostro e quali è meglio impiegare per altri tipi di piante o condizioni.
Sostanzialmente sono tre i tipi di concime che vengono impiegati in agricoltura: concimi organici, concimi minerali e concimi chimici.
A) I CONCIMI ORGANICI
I concimi organici sono composti in larga misura da sostanze che è possibile ritrovare in natura, hanno la particolare caratteristica di rilasciare i nutrimenti lentamente rispetto ad un concime chimico liquido, dove i nutrimenti in soluzione acquosa penetrano subito nel terreno.
I concimi organici dunque devono subire delle ulteriori trasformazioni prima che le radici della pianta possano usufruirne.
Tra i concimi organici più usati ci sono:
- Compost, può essere realizzato anche in casa, si compone principalmente di scarti vegetali i quali degradandosi e fermentando ne fanno un ottimo ed equilibrato concime.
- Farina d’ossa, è composta principalmente da ossa di animali, questo composto è ricco di minerali e di azoto.
- Guano, si tratta di deiezioni di uccelli, ne esistono vari tipi in commercio.
- Concimazioni verdi, sono ottenute dalla pratica del sovescio che consiste essenzialmente nella coltivazione di particolari piante erbacee, per lo più leguminose, queste piante verranno fatte crescere e falciate prima della maturazione delle sementi. La falciatura fatta in primavera servirà da concime per il terreno, con varie lavorazioni della terra verrà interrata e con il decorso della naturale decomposizione rilascerà preziose sostanze nutritive.
- Letame, è composto da escrementi di vari animali: bovini, caprini, ovini, suini ecc. Viene lasciato maturare per un certo periodo oppure sparso la stagione prima direttamente sul terreno per un certo periodo oppure sparso la stagione prima direttamente sul terreno, il tempo e gli agenti atmosferici contribuiranno a trasformare le sostanze che serviranno alle piante.
- Letame di pollame o pollina: si tratta essenzialmente di escrementi di pollame di varia natura, è di composizione differente rispetto agli altri tipi di letame.
B) I CONCIMI MINERALI
I concimi minerali vengono definiti concimi di sintesi cioè ottenuti artificialmente. Il vantaggio di questi concimi è rappresentato dal fatto che possiamo sceglier noi la quantità di azoto, fosforo e potassio che possiamo dare alle nostre piante. Sicuramente rappresentano una forma di inquinamento se usati in modo eccessivo.
Esistono in commercio diversi tipi di concimi minerali e vengono classificati in base a quanti elementi contengono
- TITOLO
L’espressione “unità fertilizzante” indica i Kg di azoto, anidride fosforica, ossido di potassio, ecc..
I concimi minerali si suddividono in:
- Semplici quando contengono un solo elemento: (azotati, fosfatici, potassici).
- Complessi quando contengono 2 o 3 elementi: (binari, ternari).
I concimi minerali possono essere sia di origine naturale che chimica.
Vengono utilizzati solitamente come integrazione di quelli organici.
Tra quelli di origine naturale troviamo:
- Litotamnio: è una polvere ottenuta da alghe, è molto ricca di calcio.
- Farine di rocce come: granito, basalto ecc..
Ci sono infine i concimi minerali artificiali, ottenuti in laboratorio e con quantità variabile di elementi, possono essere di varia natura e considerati semplici se contengono un solo elemento nutritivo (concimi utilizzati per specifiche carenze) oppure composti se contengono duo o tre elementi.
LE PROPRIETÀ FERTILIZZANTI DELLA CENERE
Con la combustione, il legno perde completamente l’acqua e l’azoto dando origine ad una miscela concentrata di sali minerali, soprattutto calcio, potassio e fosforo.
La cenere risulta essere particolarmente ricca anche di magnesio, silicio e di una vasta gamma di altri preziosi microelementi, il suo impiego come fertilizzante risulta quindi molto efficace oltre che economico. A beneficiarne sono gran parte degli ortaggi ed in particolare sedano, patate e tutte le radici (carota, ravanello, rapa…).
Attenzione però: l’elevata concentrazione di minerali rapidamente solubili la rende molto alcalinizzante, quindi deve essere impiegata con moderazione (non più di 1 kg per ogni 100 mq di terreno) soprattutto nei terreni alcalini, quali sono la maggior parte dei terreni italiani.
Per sfruttare al meglio le proprietà fertilizzanti della cenere, si può aggiungerla al compost o al sovescio (concime verde) prima dell’interramento, oppure utilizzarla al momento della semina o del trapianti di fiori e ortaggi.
IL FONDO DI CAFFÈ COME CONCIME
Si sente spesso parlare della possibilità di utilizzare il fondo di caffè come concime naturale per l’orto, a volte questa sostanza viene dipinta come un miracoloso fertilizzante gratuito da distribuire immediatamente sulle piante.
In realtà sarebbe meglio non mettere direttamente questa sostanza sul terreno dell’orto: i fondi di caffè hanno ottime proprietà e contengono sostanze utili, ma devono essere compostati prima di usarli come concime.
Il caffè già usato, che provenga dalla moka o da una macchinetta, è un residuo che finirebbe tra i rifiuti ed è quindi disponibile gratuitamente, per cui utilizzarlo è un’ottima cosa: si tratta di un riciclo che unisce risparmio economico ed ecologia. Bisogna farlo però nel modo giusto, evitando soluzioni facili ma poco approfondite.
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