LE CARATTERISTICHE BOTANICHE DEL FRUMENTO
Nel linguaggio comune, con i termini “grano” o “frumento” si intendono le specie di grano o frumento che a loro volta possono essere tenero o duro. Il grano si coltiva allo scopo di ricavare granella, dalla quale si ottiene farina o semola da impiegare nella produzione, rispettivamente, di pane e di pasta alimentare.
IL GENERE TRITICUM DEL FRUMENTO
In realtà, da un punto di vista prettamente botanico, i due nomi frumento e grano sono associabili a varie forme, incluse in un unico gruppo (genere), a cui il grande naturalista svedese Carlo Linneo ha dato il nome latino Triticum, assonante il “tritare” della granella allo scopo di ottenere farina (Catone e Cicerone).
Il genere Triticum è compreso nella triturazione della granella allo scopo di ottenere farina (Catone e Cicerone). Il genere Triticum è compreso nella famiglia delle Graminacee (= Poaceae), della quale fanno parte anche molte altre piante coltivate come, per esempio, il mais, l’orzo, il riso e la segale, detti comunemente cereali (in onore di Cerere, dea latina delle coltivazioni).
ALTRE PIANTE APPARTENENTI AL GENERE TRITICUM
Alla stessa famiglia appartengono anche infestanti che nascono spontaneamente nei campi di grano. In particolare, il genere Triticum è un piccolo insieme di piante compreso in gruppi botanici di ordine superiore, i cui nomi richiamano la caratteristica botanica distintiva, comune a tutte le piante che fanno parte del gruppo. Delle specie del genere Triticum attualmente si coltivano in Italia, oltre al grano duro e tenero, anche limitate estensioni di farro piccolo Triticum monococcum, il farro medio Triticum turgidum e il farro grande.
La parola italiana “grano”, nel senso botanico, non si associa soltanto al significato della parola di origine latina Triticum, ma si riferisce anche ad altre piante come il grano selvatico villoso (Dasypyrum villosum), il grano saraceno (Fagopyrum esculentum) e il grano delle formiche (Aegilops geniculata), con il quale il grano coltivato a volte si incrocia in natura per dare origine a ibridi chiamati Aegilotriticum.
Una ulteriore assonanza con il nome latino Triticum si trova nel Triticale, cereale che viene coltivato anche in Italia (in via di diffusione specialmente nell’Italia settentrionale), che ha preso origine da incroci effettuati dall’uomo, tra il grano comune e la segale, già nella seconda metà dell’800.
CLASSIFICAZIONE E TIPOLOGIE DI FRUMENTO O GRANO
A) Una prima classificazione del frumento può essere fatte per le caratteristiche botaniche della pianta e della spiga:
- Triticum o frumento o grano – DURO: è un insieme di specie (dicoccum, turgidum, durum, polonicum) caratterizzate da spighe dense, culmo (detto stelo) provvisto di midollo.
- Triticum o frumento o grano – TENERO: è un insieme di specie appartenenti alla famiglia dello speltao gran farro (compactum, vulgare, aestivum e capitatum) più indicate per la panificazione e caratterizzate da spiga lassa, stelo vuoto (privo di midollo).
B) Una seconda classificazione può essere fatta per le caratteristiche strutturali del seme:
- Frumenti vestiti: sono frumenti a cariosside vestita e rachide fragile; comprende i 3 farri: Triticum monococcum, dicoccume spelta.
- Frumenti svestiti: sono frumenti a cariosside nuda e rachide consistente; comprende: Triticum vulgare o aestivum, durum, turgidum, polonicum.
Fatta eccezione per il vulgare o aestivum (che è il più diffuso, soprattutto nelle colture delle regioni temperate piuttosto che calde e aride), attualmente i frumenti svestiti hanno un impiego agro-alimentare decisamente più limitato rispetto a quelli vestiti.
DOVE SI COLTIVA IL FRUMENTO
Il frumento è un cereale coltivabile a tutte le latitudini e altitudini (fino a 1.200-1.400m); da sempre, nell’Italia centro-settentrionale si distingue una prevalenza delle colture di grano tenero, mentre in quella meridionale sono predilette quelle di grano duro.
Il terreno ideale per la coltivazione del grano è profondo, permeabile, mediamente argilloso e di media fertilità, anche se il frumento si adatta in maniera eccellente a quasi tutti i tipi di suolo.
IL CICLO PRODUTTIVO DEL FRUMENTO O TRITICUM
Il frumento o Triticum impoverisce notevolmente il terreno, pertanto, il suo ciclo produttivo necessita la rotazione periodica con altre colture da rinnovo.
La produzione agricola del grano prevede nove passaggi essenziali:
- Dissodamento della terra (lavorazione straordinaria della terra incolta).
- Aratura (riduce la compattezza del terreno).
- Semina (diffusione dei semi).
- Sarchiatura (taglio e rimescolamento superficiale del terreno).
- Anti-parassitari (prodotti chimici utili alla lotta dei parassiti).
- Scerbatura (diserbo).
- Mietitura (taglio della graminacea matura).
- Trebbiatura (è una prima separazione dei semi dalle spighe e dagli steli).
- Conservazione (avviene in silos e/o magazzini con il 13% dell’umidità e temperatura media e costante).
LA PRODUZIONE DEL GRANO
La distinzione tra una buona e una cattiva produzione dei semi è stimata dall’integrità del raccolto e dalla resa finale della coltura; per essere proficua, la produzione del grano dovrebbe raggiungere almeno 30 volte il peso dei semi impiegati nella semina.
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