LA COLTIVAZIONE DEL GRANO DURO E TENERO
Il frumento duro si caratterizza botanicamente da cariossidi nude, endosperma vitreo e non farinoso, ricco di proteine.
Il frumento duro si è diffuso nella coltivazione antica soppiantando il farro in tutta l’area mediterranea a clima caldo e siccitoso. Tuttora ha la massima diffusione anche se risulta essere molto limitata rispetto al grano tenero.
Il frumento duro rappresenta un 10% di tutta la superficie seminata a frumento, perché il suo impiego è limitato alla pastificazione. L’Italia è la maggior produttrice Europea di questo cereale, la sua coltivazione è concentrata al centro-sud dove trova climi più opportuni. Nella Regione Marche le coltivazioni sono diffuse dalle pianure litoranee sino al limite delle colline prossime all’Appennino.
Diffusione Il frumento tenero rappresenta la specie cerealicola di gran lunga più importante: è il cereale più coltivato nel mondo.
ESIGENZE PEDOCLIMATICHE
- Il frumento duro è meno resistente del frumento tenero al freddo, all’umidità eccessiva, all’allettamento e alle principali malattie fungine: le condizioni ambientali avverse si ripercuotono sensibilmente sulla qualità della granella.
- Il frumento duro è più adatto agli ambienti aridi e caldi, dove riesce a realizzare la migliore espressione di qualità. Per quanto riguarda il terreno il frumento duro dà migliori risultati in quelli piuttosto argillosi, di buona capacità idrica, mentre rifugge da quelli tendenti allo sciolto.
- Siamo di fronte a condizioni limite per la coltivazione del grano duro nei terreni di tipo franco – argilloso, con forte presenza di tufo.
- In particolare le condizioni climatiche rappresentano il limite principale allo sviluppo della coltura.
- Per effettuare la coltivazione di grano duro è fondamentale la valutazione dell’esposizione, evitando le coltivazioni nei terreni esposti a Nord e nei fondo valle ove nel periodo primaverile si hanno le maggiori possibilità di danni da gelate tardive.
- La composizione dei terreni non crea particolari problemi anzi la forte componente argillosa favorisce la capacità idrica dei terreni.
- Solo in caso di terreni ricchi di scheletro e con forte presenza di limo, si sconsiglia la coltivazione a causa della limitata capacità di ritenzione idrica e della limitata umificazione della sostanza organica.
SCELTA VARIETALE E SEMINA
Gli aspetti principali che vengono valutati nella scelta varietale sono:
- Resistenza all’allettamento.
- Precocità di fioritura e maturazione.
- Resistenza al freddo e alle gelate primaverili.
- Resistenza alle malattie.
- Caratteristiche merceologiche della granella (resa in semola, bianconatura, colore, peso).
LA COLTIVAZIONE DEL FRUMENTO IN AMBIENTI COLLINARI
Per la coltivazione in ambienti collinari è importante privilegiare varietà a semina precoce o medio-precoce, tolleranti al freddo e poco suscettibili all’allettamento. Le varietà maggiormente utilizzate in ambienti collinari, che hanno consentito buone performance qualitative sono state: Achille, San Carlo, Orobel, Claudio, Cappelli.
La semina viene effettuata a partire dalla seconda settimana di ottobre, fino la metà di novembre; questa precocità permette di ottenere un rapido sviluppo della parte aerea e dell’apparato radicale, in modo che la coltura possa affrontare l’inverno nelle condizioni migliori per resistere alle basse temperature.
Le dosi di semina impiegate sono normalmente di 230/250 Kg/ha; nelle zone costiere la semina segue le date canoniche a partire dalla prima settimana di novembre sino a tutto dicembre. In generale, la semina del frumento duro va fatta con un leggero anticipo su quella del tenero così si favorisce l’accestimento e si anticipa, sia pur di poco, la fioritura e la maturazione.
ROTAZIONI, AVVICENDAMENTI, CONCIMAZIONI E GESTIONE DELLE AVVERSITÀ
La coltivazione del frumento trae notevoli vantaggi dall’avvicendamento colturale perché il frumento è in grado di utilizzare molto bene il residuo di fertilità lasciato nel terreno dalle colture che lo precedono, meglio comunque se non si tratta di altri cereali.
Il frumento duro essendo esigente come il frumento tenero, va in rotazione come primo cereale nella rotazione. Si possono effettuare le opportune concimazioni.
La concimazione azotata richiede particolare attenzione in quanto questo elemento è il responsabile principale della produzione e della qualità, anche se un eccesso può causare allettamento e stretta alla granella.
Nel metodo di agricoltura biologica la gamma dei concimi è limitata a prodotti di origine organica nelle differenti matrici di provenienza come pollina, pennone, letame.
ARATURA, RULLATURA
L’aratura è un’operazione da cui spesso non si può prescindere nella preparazione del letto di semina del frumento duro e tenero, seguita poi dalle classiche operazioni di ripasso prima della semina.
Un particolare cenno va fatto per la rullatura, in quanto se al momento della semina il terreno fosse asciutto e molto soffice una rullatura pesante potrebbe favorire nascite più pronte e regolari, facendo aderire meglio il terreno al seme e favorendo la risalita d’acqua per capillarità.
Molto più frequente è il caso che i terreni argilloso-calcarei sotto l’azione ripetuta del gelo e del disgelo acquistino una struttura estremamente soffice in superficie, il che nel caso di inverni poco piovosi ostacola lo sviluppo delle radici avventizie con conseguenze negative di una certa gravità.
RACCOLTA, RESE COLTURALI ED UTILIZZO
La granella svestita viene raccolta con macchine mietitrebbiatrici ad un’umidità variabile di 13 – 15 %. Le rese ottenibili col frumento duro sono di qualche punto percentuale inferiori, rispetto a quelle del frumento tenero, per cui la convenienza economica a coltivare l’una o l’altra specie dipende essenzialmente dal valore di mercato della granella. Per una resa di granella biologica si ritengono buone, rese superiori a 3 t/ha. Il frumento duro produce una granella dalla quale si ricava la semola, materia prima per la preparazione delle paste alimentari.
LA CARIOSSIDE DEL FRUMENTO
Una cariosside di frumento tenero si distingue da una cariosside di frumento duro per l’aspetto opaco, le minori dimensioni, la forma più arrotondata, la presenza di villosità all’estremità opposta a quella dell’embrione.
LE ESIGENZE IDRICHE
Le esigenze idriche sono più importanti nel periodo successivo alla semina, di conseguenza il cereale seminato in autunno si avvantaggia di scorte idriche nel miglior modo possibile; in levata ed in fioritura torna la necessità idrica ma tra le riserve nel terreno e le piogge primaverili la coltura riesce a sopperire alla proprie necessità.
I terreni che meglio si adattano al frumento sono quelli di tessitura da media a pesante, di buona struttura, ben sistemati idraulicamente, poiché il frumento teme molto i ristagni di umidità.
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